La storia del materasso Kipli
Lattice 100% naturale: perché questa scelta?
Forse già saprai che Kipli è prima di tutto un affare di famiglia. Una bella storia di trasmissione di valori, di un patrimonio prezioso, e una staffetta da prendere. Te lo raccontiamo noi, mettiti comodo e ascolta questa storia…
Tutto è cominciato con Mario, lo zio di Davide, co-fondatore di Kipli. Siamo alla fine degli anni ‘80. Mario lavora in Pirelli, in uno stabilimento di produzione di materassi in lattice sintetico. Nel 1998, forte delle sue convinzioni ecologiche e avendo valutato l'impatto ecologico della produzione di lattice sintetico, Mario decide di lasciare l’azienda per cui lavora. Per creare, nel milanese, una propria fabbrica di materassi in lattice naturale – si tratta di uno degli unici 3 stabilimenti di questo tipo in Europa. Mario intuisce che il lattice naturale è il materiale del futuro. Quello che potrebbe sostituire i derivati del petrolio e rendere i prodotti più sostenibili, ma anche più salutari per le persone e per l'ambiente.
Inoltre il lattice 100% naturale è solido e resistente - un materasso può durare dai 12 ai 15 anni, a differenza dei materiali sintetici che hanno una durata media di 7 anni. Il lattice è anche il materiale più traspirante, con un livello di comfort molto equilibrato tra buona accoglienza e ottimo sostegno. Per finire, il lattice è una materia prima con l'impatto di CO2 più positivo sull'ambiente. È biodegradabile, non necessita di alcun trattamento chimico, essendo naturalmente antiacaro e antibatterico.
Davide, nipote di Mario, ha poi preso il testimone ai vertici dell’azienda. Fin da subito convinto della necessità di sensibilizzare intorno alla questione dei materassi pieni di sostanze inquinanti. Ma anche decisamente motivato a creare un episodio 2 all’interno della sua epopea familiare.
Davide ha quindi unito le forze con Antoine per creare il marchio Kipli. Insieme si sono posti un obiettivo, quello di sviluppare il mercato dei materassi in lattice naturale in Europa, vendendo un prodotto sano e sostenibile. Qualcosa che Mario non era riuscito a fare, poiché vendeva principalmente in Corea del Sud e Giappone. Con il materasso Kipli, anche Antoine e Davide avevano un sogno - la ferma intenzione di democratizzare un prodotto venduto solo nei negozi specializzati a prezzi molto alti.
Design confortevole, produzione italiana
Prima di ideare il materasso Kipli proprio come lo aveva immaginato Mario, abbiamo speso del tempo per progettare un modello che si adattasse alle esigenze di tutti. Abbiamo voluto che il materasso Kipli fosse reversibile per soddisfare tutti i gusti. E con due livelli di rigidità:
- lato morbido (5/10)
- lato rigido (7/10)
Guardandosi attorno, alcuni marchi per risparmiare riducono lo spessore del lattice naturale nei loro materassi. Dalle parti di Kipli non siamo scesi a compromessi: abbiamo scelto uno spessore di 20 cm perché in termini di comfort e durata si tratta della scelta migliore. Durante la fase di test pre-sviluppo, abbiamo confrontato molti core diversi. Anime provenienti dal nostro attuale partner (che ha in gran parte rilevato l'attività di Mario nel 2017) ma anche anime fatte direttamente in Sri Lanka, da dove proviene principalmente il lattice naturale.
È proprio così, gran parte dei materassi venduti in Italia hanno anime (schiume) che vengono trasformate direttamente nel Sud-Est asiatico, dove vengono coltivati gli alberi della gomma. È importante sapere che il lattice naturale, raccolto in forma liquida, deve essere trasformato attraverso il processo di vulcanizzazione per diventare solido. In seguito il lattice viene asciugato per diventare l'anima del nostro materasso ;-).
Sul versante asiatico, le fabbriche non sono molto moderne. Invece, per garantire una migliore qualità, i processi di fabbricazione devono essere seguiti in maniera rigorosa e la fase di asciugatura del lattice è essenziale. Se non riesce come si deve, ci possono essere seri problemi di odore e di durata del prodotto finale.
Ad oggi in Europa ci sono solo 3 fabbriche di lattice naturale: una in Italia, una in Belgio e una in Bulgaria. La Bulgaria non era un'opzione praticabile per noi. Per scegliere una produzione più locale possibile, la scelta non poteva che vertere sull’Italia o sul Belgio. Naturalmente, il nostro primo pensiero è stato quello di rivolgersi alla nuova fabbrica in Italia, quella che aveva rilevato l'attività da Mario (che aveva venduto la sua fabbrica nel 2017). Ma volevamo studiare tutte le opzioni a disposizione.
La fabbrica in Belgio è specializzata principalmente nell'85% di lattice naturale. Per vostra informazione, la legge europea fissa il contenuto minimo di lattice naturale all'85% per poter utilizzare la denominazione "100% lattice naturale". In realtà è possibile avere fino al 97% di lattice naturale nell'anima di un materasso (il 3% è rappresentato dagli agenti vulcanizzanti, necessari a trasformare il lattice liquido in schiuma - principalmente potassio e ossido di zinco). Proprio questa lavorazione al 97% era la specialità della fabbrica italiana.
Abbiamo scelto di rivolgerci alla fabbrica italiana. Uno stabilimento che, oltre ad avere un rapporto privilegiato con noi, offriva il prodotto che meglio rispondeva alle nostre aspettative, quello con la maggiore resa a livello qualitativo. Un sistema di riscaldamento speciale, raggi infrarossi per asciugare le parti più profonde del nucleo (sì, sappiamo che suona strano dirlo), asciugatura su entrambi i lati (il materasso fa un vero e proprio mezzo giro): il prodotto era in fine di migliore fattura e il controllo di qualità era perfetto. Produrre in Italia era quindi la scelta migliore.